opportunità per favorire la crescita
2024-12-23R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
Ancora sotto i portici della Biblioteca di Locarno. Dopo aver commemorato Erich Fromm e la sua ultima conferenza a Muralto.
Abbiamo fatto alcune considerazione in merito alla gestione delle risorse umane nelle settimane scorse nelle riunioni di formazione per prepararci mentalmente alle previsioni per il 2018. Mi chiedete di essere ancora più chiaro relativamente ai posti di lavoro. Tento, ma nel caso non riuscissi, le domande sono benvenute.
Di fronte avremo 10-15 anni in cui i posti di lavoro nel settore nel quale operiamo sono destinati a ridursi, non sappiamo in quale misura, ma non dobbiamo dimenticarci che al peggio non c’è mai fine. La riduzione è dovuta ad una miglior organizzazione del lavoro interno, all’outsourcing di alcune attività di gestione, all’obbligo della digitalizzazione portata di gran carriera dalla normativa. Su questo siamo d’accordo.
Ne discende che cambierà l’atteggiamento verso coloro che svolgono il loro lavoro in maniera non professionale, siano essi camerieri, impiegati, operai, manager del settore privato. Del settore pubblico non siamo in grado di fare previsioni poiché questo è un cancro che inevitabilmente cresce e fa del male. Questo atteggiamento di riprovazione verso la non professionalità c’è sempre stato, ma ora viene acuito, diventa un fattore di rancore: fatti da parte perché il tuo lavoro può essere fatto con professionalità da altri che non hanno avuto la tua fortuna. La prima avvisaglia sarà l’abbandono del locale se è un ristorante, bar, parrucchiere, clinica, negozio, un po’ come succede con l’astensionismo politico (mondiale), che si carica sempre più di rancore. Oltre alla disapprovazione per una professionalità mediocre vi sarà anche un rancore, che crescerà se poi conosceremo una risorsa senza un lavoro che potrebbe essere una valida sostituzione. Recentemente, e ne abbiamo parlato, ho conosciuto quelli che chiamo i nuovi schiavi: giovani che lavorano per 200 – 300 € e si debbono pagare anche la benzina, oppure l’ultima nel chiosco delle piadine che per 700 € lavorava per 10 ore e due weekend al mese di sabato e domenica; mi ha salutato perché partiva per la Nuova Zelanda. Ed ognuna di loro mi diceva che se avessero smesso, dietro vi era un numero pressoché infinito di giovani “Avvisami se lasci, perché interessa a me”. Siamo d’accordo? Cosa possiamo fare?
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