Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
In Ascona. Ricordando una situazione passata e parlando a quasi ventenni.
La mia odissea iniziò il 16 febbraio 2004 nell’ambito di una operazione della Procura di Rimini, denominata “Tapiro”, e fu per me assolutamente impensabile, credevo di vivere un sogno, anche se terribile. Per me personalmente ma soprattutto per coloro che mi vivevano, a vario titolo, intorno. Ebbi 3 assoluzioni. La prima del Tribunale del Riesame del 13 marzo, e la mia odissea ebbe un ridimensionamento, ma la voragine emotiva, sentimentale, economica, restò in tutta la sua grandezza devastante. La procura fece ricorso in Cassazione che riconobbe che l’arresto era del tutto destituito da qualsiasi fondamento. Non contento di ciò il pm riminese inviò il tutto alla Procura di Monza che in data 22 novembre 2007 archivio’ per mancanza di fondamento. Quindi tre assoluzioni. Ma non mi sono bastate. Ho preteso che venisse discusso il risarcimento per ingiusta detenzione per 19 giorni, giorni assolutamente difficili per me e per tutti coloro che mi vivevano intorno. Mi chiedi perchè l’ho fatto? Perchè per quattro anni ho vissuto l’atmosfera tipica del “sospetto”, del dietro al fumo c’è l’arrosto. E anche la mia richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione NON è stata una cosa facile. Tutt’altro. Ma la Corte di Appello di Milano, sezione V penale ha riconosciuto il mio buon diritto ed ha liquidato l’indennizzo (ordinanza n. 94/09 pubblicata il 23 febbraio 2009) quindi un pò più di cinque anni. E tutto perché avevano FALSIFICATO le trascrizioni di telefonate, agli atti, che dicevano una cosa, mentre la trascrizione veniva FALSATA per dare un supporto a delle mere supposizioni. Il falso quando c’è ha una ragione. Chi falsifica lo fa per una ragione, altrimenti non lo fa. Avrei preferito che l’indennizzo mi venisse pagato dal PM e dal GIP, quindi da coloro che che hanno firmato le ordinanze senza avere il minimo di prova, e ancora più’ grave falsificando la trascrizione delle intercettazioni, e quindi con colpa grave, criminosa. Invece resta tutto anonimo, è lo Stato, che paga e non coloro che hanno commesso non un errore, in questo caso, ma un deliberato crimine. Non è una cosa che va bene. E’ fatica, fatica, fatica. Ed è ancora più fatica sentire tutto quel blaterare sulla Magistratura che arresta senza uno straccio di prova e lo continua a fare. Perchè l’ho fatto? Io lo so.
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