eggs from biological layers
2017-09-07
In Ascona mi hanno mostrato una trasmissione italiana nei giorni torridi della bufera fibronil. Il tutto era ancora limitato al Belgio e Olanda. Nella trasmissione una allevatrice di galline ovaiole era mostrata con l’intervistatrice con dietro delle galline che scorrazzavano in un prato ed in fondo degli alberi frondosi.
Le galline erano allevate come una volta, libere, e la conduttrice sentenziava che così dovevano essere le uova normali e non quelle industriali. Poi venne chiesto all’allevatrice quante uova producesse. Non so, ho 4.000 galline e grosso modo il 50% fa le uova. Dal che si deduce che la produzione giornaliera fosse di 2.000 uova. Poi cosa fa delle uova raccolte. Le raccogliamo e le portiamo al centro di confezionamento. Ma è di proprietà? No, è un centro che confeziona uova un po’ per tutti. E qui mi viene da ridere.
Ivo Volpato era un farmacologo con il quale ho collaborato per alcuni anni. Aveva l’hobby delle olive. E mi parlava ogni volta dei suoi ulivi. Quando telefonavo e rimanevo in attesa per quasi un minuto, la scusa era sempre la stessa: sto bacchiando, e me lo diceva con un orgoglio smisurato. Gli dissi ma quante olive produce? Circa ducento chili. E che fa. Li porto al frantoio e loro mi danno 50 kg di olio. Subito? Subito. Ma allora l’olio che lei consuma sicuramente non ha niente a che fare con le sue olive. Mi guardò male come se bestemmiassi.
Anche la nostra allevatrice porta le 2000 uova al centro di confezionamento e ritorna con 300 involucri contenenti 6 uova che porteranno stampigliati i suoi logo. Ma sicuramente NON sono le sue uova!
In Italia si consumano 12 milioni di uova fresche al giorno. Le uova fresche sono quelle che si comperano negli involucri e servono per fare le uova sode, la maionese, le torte, le uova in tegame. In Italia vi sono 45 milioni di galline ovaiole per una produzione giornaliera di 33 milioni di uova. Di queste 21 milioni sono destinate al settore industriale: pasta, pasticceria, gelati, maionese, altro. Queste uova vengono commercializzate dagli sgusciatori che possono anche suddividere l’albume dal tuorlo. Tutto il prodotto degli sgusciatori viene pastorizzato per evitare la contaminazione da vero problema: la SALMONELLA.
Quindi quello che ti racconta che le sue galline becchettano nell’aia, ascoltalo. Ma non bere quelle uove se non le hai cotte e stracotte. La Salmonella entra dal becco quando la gallina coccodè becchetta delle deiezioni delle compagne ed anche sue.
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