ancora dal nord europa?
2017-09-04
In Ascona. Incontro con addetti al lavoro. Estate con Fibronil. E io mi sono permesso di esordire con ancora dal Nord Europa? Ho suscitato perplessità. Ma cosa dici?
Dico che la leggerezza del Nord Europa in materia di materiale da utilizzare nell’alimentazione degli animali è in funzione della loro spiccata propensione a produrre derrate alimentari per l’esportazione e con la non alta qualità interna delle derrate stesse percepita e richiesta dai consumatori indigeni. Le perplessità sono aumentate e venivo guardato come un appestatore.
Giugno 1999 – Verkest e utilizzo di residui di olii industriali senza tenere in considerazione, tra le altre cose, la contaminazione da diossina. Il Ministro Van den Bossche ammette dei ritardi nelle comunicazioni, ma butta acqua sul fuoco sull’effettivo danno considerando che la pericolosità del latte fosse una fuga troppo precipitosa ed in avanti della Commissione della UE. La Commissione, attraverso il portavoce Gerard Kiely stimava nella misura del 10% gli alimenti di qualunque tipo contaminati. Federfarma auspicava un blocco di qualsiasi prodotto destinato agli animali fabbricato in Belgio, e Inea stimava che un terzo delle importazioni di suini provengono dal Belgio. Il fatto della diossina è costato la dimissione di due ministri belgi Karel Pinxten dell’Agricoltura e Marcel Colla della Sanità, ed anche il Boerenbond, associazione degli agricoltori fiamminghi che da sempre riesce ad imporre la sua volontà ai partiti di governo, trema. Vedere per spolverare il tutto http://www.repubblica.it/online/fatti/pollo/belg.html.
E che dire dei cetrioli con contaminazione batterica in Germania? Sulla stessa lunghezza, comportamento non virtuoso, non fu forse il caso delle importazioni di latte polacco spacciato come latte tedesco e rientrante nelle quote. Il pasticcio delle quote fu una manovra per permettere comportamenti quanto meno bizzarri: in effetti al Brennero numerosi furono i container di latte con ben due sigilli: quello polacco e quello tedesco, a dimostrazione della presa per i fondelli, e il tutto fu documentato da riprese televisive.
Sempre in Germania l’importazione di grano serbo fortemente contaminato da Aflatossina, fatto conosciuto dalle analisi della SGS svizzera. Eppure vi fu l’importazione di 45.000 tonnellate, da parte di un importatore di proprietà di grandi marchi (non vorrei sbagliare nel ricordo ma vi era la partecipazione azionario di Invivo, credo il 20%, e quindi di un mega attore nella UE). Da qui l’ironia dei media USA sulla incapacità nella UE di avere dei comportamenti virtuosi, seppure in presenza di una montagna di carta, di certificazioni, di Haccp. E i media Usa si chiedevano: a che serve? Se poi sapendolo si smercia il mangime con il grano inquinato per alimentare degli animali in Germania, Belgio, Olanda? Che avevano poi da aggiungere gli attori USA dato che l’80% di Toepfer, l’importatore del mais serbo con un contenuto superiore a 200 ppb di Aflatossina era ADM – Illinois. https://www.flavio-veneroni.net/wp/?p=727&lang=it_IT.
La superficialità dell’impiego di residui di macellazione contenenti non si sa bene cosa, comunque con carne di cavallo di Spanghero in Francia invadendo i prodotti alimentari di Inghilterra, Francia, Belgio, Germania? https://www.lesechos.fr/0203675831414_viande-de-cheval.htm
Il minimo comun denominatore sono paesi fortemente esportatori e quindi siamo in pieno nel FAS ET NEFAS. A qualsiasi costo. Ed una bella alzata di spalle.
Sul fibronil ognuno aveva le notizie riportate dai giornali con le vignette satiriche sui nomi verdi, biologici, di coloro che usavano con disinvoltura degli agenti chimici coprendo con la dichiarazione di olii essenziali. Meno male che Mauro aveva illustrato 2 anni fa cosa poteva celarsi dietro a queste dichiarazioni.
Faccio solo delle considerazioni su dei fatti.
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