Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Alla sera siamo andati a mangiare le costine di maiale a Minusio. Poi a casa mia per fumare un buon sigaro e bere mirto per la nostalgia della splendida Sardegna.
Le elezioni politiche hanno un diverso obiettivo. E’ la visione a 10 anni di come sarà la società in quel determinato territorio e quali sono i miei interessi e quelli di coloro che mi circondano nei prossimi 10 anni. Ascoltare promesse e slogan (ho ricordato che l’etimo di slogan è slaugh-ghairm, il grido di battaglia dei morti negli Highlands scozzesi) del tipo: aboliremo le tasse sulla prima casa, porteremo il minimo delle pensioni a 1000 euro, ed altra roba simile non è sufficiente per dare il mio voto. Per poter valere il mio voto deve andare a dei rappresenti, che soddisfino i miei interessi nella mie circostanze, che possano riuscire a vincere, e questo è davvero un punto difficile. Quindi la visione deve essere chiara e deve coincidere con le visioni di altri gruppi per raccogliere il necessario consenso. La visione deve riguardare gli aspetti importanti della vita societale almeno a 10 anni: quanti saremo per fascia di età, che bisogni avrà una famiglia in funzione dei figli che avrà, come si sposterà la popolazione nei prossimi 10 anni, come sarà la città e la campagna, quanti entreranno nel mondo del lavoro in ciascun anno, quanti andranno in pensione, come dovranno essere, in funzione anche di questi dati, l’istruzione dall’asilo, alle elementari, alle medie, alla scuola superiore, all’università, come dovrà essere l’apprendistato, quali funzioni ora pubbliche andrò a dismettere affinché lo stato diventi più snello. Con chi governerò se non avrò la maggioranza, alfine di attuare la visione della società a 10 anni. La politica, è pancia, la visione a 10 anni è una cosa concreta, i punti sono diversi e li dividerei in due fasi. La prima cosa e come dirigerò la macchina dello stato nei primi 5 anni, in vista della costruzione a 10 anni. Se nei primi 5 anni, per qualsiasi ragione, non ottengo i risultati, mi impegno a dimettermi e a non ripresentarmi. Se avrò dei dubbi, dovuti alle circostanze, mi impegno a sentire tutti i cittadini con dei referendum orientativi e decisionali su temi che sono mutati durante l’evoluzione del tempo. Ogni stato ha una organizzazione obsoleta perché l’evoluzione della tecnologia è andata ad una velocità sorprendente, quindi quanto funzionava nel passato deve in ogni caso essere rivisto.
Comunque proibirei agli anziani di votare per le politiche. Così diedi la buona notte.
2 Comments
Tutto quello che dici è frutto di una approfondita analisi degli anni che ti stanno ancora davanti e ….potrei anche essere concorde con il tuo ragionamento!
Però, più che proibire agli ultra 65enni di andare a votare per le politiche, proibirei agli ultra 65enni di essere candidati al voto; come io non posso avere le giuste motivazioni per un cambiamento (anzi io voglio lo status quo), come posso pensare di essere governato da gente che non ha futuro, gente che ha sposato la politica solo ed esclusivamente come un “lavoro”, NO sono loro che devono sparire dalla vita pubblica; BASTA con i vecchi della politica, largo ai giovani che devono pensare al loro futuro ed a quello dei loro figli!
sono d’accordo con le osservazioni.