Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Sono in Ascona, nella calma. Giovanni Re è morto poche settimane fa. Era un Medico Veterinario ed era un collega. Non sapevo che avesse scritto il libro Prigionieri dimenticati, edito da Mursa e pubblicato nel 2005. E’ la ricostruzione storica di soldati italiani, fatti prigionieri dagli austriaci e tedeschi, nella disfatta di Caporetto. La ricostruzione è minuziosa e fatta molto bene. I prigionieri sono stati oltre 300.000 e sono stati tenuti in condizioni davvero pietose. Mi ha ricordato la ricostruzione che mi ha fatto Piller Hofer Giuseppe sulla sua detenzione nel lager di Mathausen. Ciò che mi ha colpito è stato che lo Stato italiano non si sia assolutamente adoperato per migliorare le condizioni dei prigionieri italiani, avendo un comportamento differente ad esempio da Francia, Olanda, Belgio per i propri prigionieri sempre tenuti dagli austriaci e dai tedeschi nei loro lager. Lo Stato italiano considerava i prigionieri italiani della disfatta di Caporetto come dei disertori e dei vigliacchi. La ricostruzione cita le parole dei vari Generali al riguardo. Questo aspetto, da non sottovalutare per le ripercussioni che avrà sul comportamento anche di questi prigionieri sopravvissuti (in piccola parte) una volta rientrati, sui fatti delle rivendicazioni del dopo guerra che portarono poi anche all’avvento del regime fascista deve essere considerato.
E’ una buona lettura. Da consigliare.
Complimenti a Giovanni per questo suo lavoro da storico, che abbia pace ovunque sia.
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