rumori sull’impiego di medicinali per gli animali da reddito
2016-01-29
E’ un gran baccano. Da ogni parte si legge “no”, “basta”, si “esige”.
Vogliamo accennare ad alcuni punti che chiunque voglia fare delle precisazioni serie deve tenere in considerazione?
- L’impiego di medicinali nell’allevamento di animali da reddito è un costo.
- L’impiego di medicinali quali fattori di crescita è vietato, e da oltre 20 anni, ad esempio nella UE, ed è anche STUPIDO: serve per coprire un management che non è professionale.
- Gli animali ammalati debbono necessariamente essere guariti, e questo proprio per la sicurezza del consumatore, nonché per il benessere animale.
- La cura deve essere oggetto di una prescrizione fatta da un Medico Veterinario che ha diagnosticato la malattia e definiti la dose ed il tempo del trattamento.
- I dosaggi per le cure debbono essere tali da non apportare un aumento dell’antibiotico resistenza da parte degli animali
- Le derrate alimentari debbono essere esenti da residui che possano portare ad un aumento dell’antibiotico resistenza per i consumatori.
I punti sono veramente pochi. Ma manca ancora un punto:
- Le derrate che provengono da paesi che ancora impiegano antibiotici quali fattori di crescita o che impiegano medicinali senza la prescrizione veterinaria NON possono essere esportati in paesi che NON usano antibiotici per la crescita e che NON impiegano medicinali se non sotto prescrizione del Medico Veterinario.
In caso contrario il tutto non ha senso. In attesa che tutte le pratiche relative all’impiego di antibiotici nell’allevamento da reddito vengano armonizzate, resti la proibizione dell’esportazione.
Questo è il punto di partenza per un circolo virtuoso. Altrimenti sono tante dichiarazioni, tanti annunci, tanta carta, ma senza migliorare sia il benessere animale che la sicurezza del consumatore.
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