trasferimento interno dell’attività

trasferimento interno dell’attività

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Ieri sera si sono messi in combutta alcuni canuti conoscenti per portarmi al di fuori della riserva, con varie motivazioni, tutte senza valore. Giusto per dare un valore all’azione, anche se la meta era il lungolago di Ascona, mi sono sentito di motivare: “Si, è bene ritrovarci all’inizio dell’estate e bere un bicchiere, potrebbe essere che alla fine della stagione qualcuno tra noi manchi.”. Lugubre motivazione, accompagnata da vari gesti scaramantici al di sotto della tavola, ma pur sempre motivazione. La conversazione ondivaga ha toccato la difficoltà di trasferire all’interno di un nucleo familiare l’attività esercitata con buon successo, anche se si tratta di una attività appena al di sopra dell’artigianato. La difficoltà si rappresenta tra il desiderio, non sempre ben metabolizzato, del canuto genitore di mettere le redini nelle mani della figliolanza, e della ritrosia se non proprio rifiuto di detta figliolanza nel prendere in mano le redini. Si sono rappresentati alcuni casi specifici diretti oppure vissuti per quel che accade ad altri conoscenti. Ascoltavo e le mie domande erano sulle diverse tipologie di attività, la storia, il numero e la competenza degli addetti, la descrizione della concorrenza. Le risposte non erano sempre complete anche per non sufficiente conoscenza di attività di terzi, ma anche sulle attività dirette da due commensali le risposte erano alquanto lacunose. “Va bene, ma sono sempre più stanco. E’ tempo di vederli all’opera.”.

Ecco un argomento da approfondire. Perché la giovane risorsa è ritrosa? In quasi tutti i casi la risorsa nuova aveva un bagaglio culturale reputato maggiore di quello del canuto, eppure restava ritrosa, perché?

Ritengo che vi sia un filo rosso comune, una base. E se questa c’è ecco un buon punto da cui partire per l’esame e per un principio di teoria.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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