al rientro sento di tutto e di più in particolare su pmi e microimprese. che sia un periodo ultradifficile è cosa nota a tutti. che sia un tunnel la cui fine ancora non si vede è altrettanto condiviso. Personalmente ritengo che ci vorranno almeno cinque anni per ammortizzare e diluire le perdite e le risorse bruciate.
Resto comunque convinto che vi debba essere un occhio particolare, utilizzando la leva fiscale ed in particolare del credito d’imposta, per quelle attività che in questo momento conservano la barra, mantengono i posti di lavoro e fanno ancora dell’utile. Il non dare a queste attività l’occasione di usufruire di crediti d’imposta per:
– progetti interni di ricerca applicata: confermare la precarietà della norma oggi esistente e portare da 10 a 30% il beneficio.
– oneri sul lavoro: riconoscere almeno il 50% di tali oneri quale credito d’imposta.
queste agevolazioni debbono essere portate a capitale e i soci debbono mettere altrettanti fondi di quanti ottenibili dal credito d’imposta. Lo Stato investe nell’azienda il 50% delle tasse che riceverebbe dagli utili e i soci mettono altrettanto nella loro azienda: aumentando la capitalizzazione.In pratica è un investimento diretto e senza intermediari nella maggior capitalizzazione delle micro e piccole imprese.
I soldi dati alle banche vanno per la loro strada. Pensare che le banche allarghino i crediti alla micro e piccola impresa è un peccato davvero mortale. Le banche hanno i problemi loro e le loro strategie. Dico questo per esperienza diretta.
Meglio ma molto meglio investire come comunità e come società lasciando in azienda parte delle tasse sull’utile prodotto affinchè venga investito nel capitale dell’azienda.
ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure
R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
11 anni fa Titan chiudeva lo stabilimento di pneumatici in Francia per ragioni di spudoratezza dei diritti acquisiti. Il Ministro Montebourg si lancia su previsioni vessatorie. Oggi 6/11/2024 Michelin annuncia la riduzione di 1.254 dipendenti in Francia.
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