Referendum per la magistratura e non alla piazza

Referendum per la magistratura e non alla piazza

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E’ roba vecchia, ma rileggerla insieme, male non fa. Siamo al golf di Ascona.

Si, un referendum ma con l’esito differente di quello a suo tempo votato dagli italiani ma disatteso da una disattenta (o interessata?) politica.

Il referendum deve riguardare non gli attacchi ad personam anche se al presidente del consiglio, ma riguardare la fine dell’onnipotenza di una non modesta fetta dei pm, gip, gup che sono liberi di fare quello che vogliono ed utilizzano il potere come i più potenti capibastoni della letteratura mafiosa.

Il referendum deve risolvere due questioni:

La prima la nomina della magistratura inquirente da parte della Regione con indicate le priorità delle inquisizioni a seconda delle esigenze della popolazione.

La seconda la responsabilità. Che DEVE prevedere IL pagamento, di tasca propria, in caso di errore e di pervicacia. Ogni grado della magistratura inquirente che usa articoli di legge in modo errato (derivante da un giudizio della magistratura giudicante) per 3 anni NON può più utilizzare tali articoli (ad esempio il 416, chiavistello in mani del tutto improprie), e la carriera viene fermata per anni 3. In caso di ripetizione, dopo il periodo di quarantena, ogni pezzo della magistratura inquirente divenga semplicemente giudice di pace e trasferito in sedi a scarsità di personale di primo livello. Il guaio maggiore per una democrazia è avere la magistratura inquirente onnipotente e chiaramente impazzita. Parlo per esperienza personale e per l’ascolto di peripezie sopportate, più o meno con pesanti ripercussioni, da una gran parte di cittadini. Il referendum può essere trasversale ed obbligherebbe i politici a NON avere paura nei confronti di questo impazzito pezzo dell’istituzione.

Perché il referendum? Perché è una questione che riguarda la società nel suo insieme e quindi occorre davvero contare, informare, informarsi e poi esprimersi, schierarsi. E’ un particolare che riguarda il nostro presente ed il nostro futuro ed il futuro di quelli che verranno dopo, che potranno sempre cambiarlo se lo riterranno opportuno. Questo pezzo di istituzioni che costa un casino e che produce quasi esclusivamente ingiustizia proprio non va bene. Andiamo a chiederlo a tutti coloro che lo debbono sopportare. Come poi decideranno i votanti, si dovrà fare. Politico o non politico. Sto parlando del male numero uno.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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