Approccio sicurezza

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Approccio sicurezza

 I.Vi sono obblighi di legge.

II. L’Expo 2015 ha come tema base la sicurezza alimentare.

III. Il settore agro zootecnico è grande consumatore di agenti chimici ed il settore zootecnico in particolare ha un quotidiano impiego di numerosi agenti chimici contemporaneamente.

IV. Gli operatori del settore zootecnico sono numerosi, in presenza di polvere di alimenti e di animali, con un grado di istruzione inferiore alla media e con presenza di stranieri.

V. Il mercato richiede la diminuzione di agenti chimici per la nutrizione degli animali e vi sono forti preoccupazioni per gli agenti terapeutici che possono indurre resistenze agli umani.

 VI. Il settore zootecnico è un circuito chiuso in cui ogni operatore ha ricevuto un numero di riconoscimento e/o registrazione, ha dovuto presentare le procedure operative che addotta, assume la responsabilità per le attività che svolge, deve sottoscrivere una polizza assicurativa per eventuali implicazioni negative economiche, deve predisporre un piano dettagliato e tracciabile (tracciabilità) alfine di poter permettere sempre, in caso di necessità (controllo, allarme) la rintracciabilità a ritroso alfine di individuare l’errore e la responsabilità.

 VII. Ogni attore del settore zootecnico partecipa a dare senso alla sicurezza alimentare di tutto il sistema. La responsabilità finale spetta all’industria alimentare che immette nel mercato “il prodotto” ma contiene la responsabilità di ognuno degli attori.

VIII. Vi sono organi di vigilanza, in primis le ASL, che debbono verificare il grado di applicazione dei principi sopra riportati. I Veterinari impiegati nelle ASL sono 5.500 in Italia, mentre in Francia sono inferiori a 500 e in UK inferiori a 300. Fonte dr. A. Belloli – ASL Lodi

Nessuna meraviglia quindi che la sicurezza sia rientrata in ogni progetto di ricerca applicata in cui sono rientrato. Sia che si tratti di R&D che ambisce a dei finanziamenti, sia che sia attività di R&D interna, la sicurezza, per quanto mi riguarda, resta uno dei temi fondamentali di credibilità e di applicabilità. La gestione della sicurezza è un obbligo. Inoltre è un aspetto che può differenziare le attività di ciascun sito operativo mediante l’innalzamento della qualità delle risorse.

Il collante della filiera è stato ed è ancora l’economicità. Il prezzo più basso in ogni transazione e/o accordo resta il collante. Su questo niente da dire: è una decisione dei singoli attori, è una decisione attenta ai costi. Ogni attore, va da sé, è un imprenditore e quindi sa cogliere il rapporto prezzo/qualità di quanto acquista e vende. Questa frase mi suona un pò stonata. Se il prezzo resta il solo parametro di scelta inevitabilmente sto costruendo il secondo scenario (vinca il migliore, tabula rasa) e coloro che costruiscono il secondo scenario, sia che ne siano consapevoli o no (e questa per me è un aggravante) sono dei nemici in quanto io con tutte le mie forze voglio costruire il terzo scenario (il settore zootecnico legato, per interesse, con il territorio).

E arrivo alla sicurezza perché:

– perché dichiaro che ci credo

– perché su questa dichiarazione organizzo dei progetti interni ed esterni di R&D

– perché è un obbligo

– perché riposiziona positivamente le mie attività nel settore e il settore stesso

– perché NON incide economicamente.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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