Mattia ha 52 anni. Siamo nel 2050

Mattia ha 52 anni. Siamo nel 2050

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In Piazza Grande discuto di previsioni.

Noi stiamo vivendo, e non ce ne accorgiamo, il primo tempo della partita della globalizzazione. L’enorme giacimento di mano d’opera disponibile a pochi denari, alla molta fatica, e a vivere in condizioni vergognose, ha permesso alla stragrande maggioranza di noi di vivere in maniera sempre più confortevole, a lavorare sempre di meno, a prolungare a dismisura il tempo della formazione iniziale al lavoro, ben al di là dei tempi economicamente corretti, ad aumentare in maniera impensabile la lunga vacanza rappresentata dai sessanta al funerale. In poche parole ci hanno trasformato in fruitori di rendita, di coloro che possono vivere di rendita sul lavoro degli altri perché godono di una rendita di posizione.

Ma il secondo tempo come sarà? Mattia, mio nipote, lo dovrà giocare e quindi è bene che ne parliamo un po’.

Le proiezioni demografiche dell’Onu ci dicono che nel 2050 la popolazione dei nostri beati e ricchi paesi, che nel 1950 rappresentavano il 32% dell’intero globo, passerà dagli attuali 18% al 14%. Il PIB aumenterà di quattro o cinque volte e per il 70% sarà di proprietà di paesi che attualmente consideriamo “in sviluppo”.

Oggi solo un miliardo e mezzo rappresentano l’occidente. Nel 2050 coloro che vivranno alla occidentale saranno 5 miliardi e quindi le risorse, limitate per forza, saranno per i più forti ed i più preparati e che se le potranno comprare perché sanno usare le mani.

Da qui il ripensamento della riforma delle pensioni ed anche il ripensamento della costruzione della società, la visione di diversi scenari e far scegliere ai vari Mattia quale scenario vogliono costruire per il 2050. Quello che abbiamo scelto noi, quello di vivere sontuosamente da stravecchi con i mocassini e le tasche eurose, vale per noi, se leviamo le ghette per tempo, ma certamente non può valere per Mattia. L’importante è sapere cosa si vuole costruire. Mica facile.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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