cultura – le persone passano ma il settore resta.
2024-12-23La cultura del settore è importante.
Questa la dovevo ancora vedere. Ve la racconto nel ristorante di Minusio a mangiare costine perché merita. Un macellaio, si un macellaio, che usa il made in italy dove di italy c’è solo lui. Ho avuto modo di sentirmi dire da un marchio primario di latte “a noi se il latte è superiore ai limiti per aflatossina non ci interessa, anzi lo preferiamo perchè all’allevatore non gli diamo proprio un bel niente come prezzo. Se non lo ritiriamo noi il suo latte superinquinato, ed il prezzo chiaramente lo decidiamo noi, lui che se ne fa? Noi poi sappiamo come fare per ottenere un latte conforme”. E mi racconta la rava e la fava. Ho avuto modo di sincerarmi su latte in polvere destinato ai vitelli e poi trasformato in latte per formaggio. Ho avuto modo di seguire alcuni esempi di trasformazione di salumi venduti con tanto di bandiera italiana e logo territoriale, il cui contenuto di carne di maiale allevato e cresciuto in italia non c’è alcuna traccia. Io opero grazie agli allevatori italiani e conosco tutte le difficoltà che incontrano ogni giorno. Considero questi “italiani” come ultramiopi che tagliano il ramo su cui sono seduti. Ma non avevo mai avuto sentore del macellaio con cognome senese, che porta con se tutto il sapere ed il sapore toscano, tradizioni, usi, immaginario e che presenta carne rossa, morbida, bella da vedere. Il sapore poi è tutta un’altra cosa. E costui viaggia per televisioni e per megaristoranti facendo serate di pura macelleria, anzi norcineria. E la carne è spagnola! Senza nulla, ma proprio nulla togliere, alla carne spagnola. Solo che siamo alle solite. Non c’è trasparenza e chiarezza nell’informazione. Costui dovrebbe dire che sa macellare, ma che la carne gli arriva belle e tagliata dalla spagna. territorio ue, ci mancherebbe. Ho fatto una piccola inchiesta tra gli avventori tutti straconvinti di gustarsi carne chianina, anche se dal sapore avrebbero potuto accorgersi, come me ne sono accorto io, anche se il vino era rigorosamente Chianti! Troppo rossa, ma coi i coloranti si può tutto. Troppo morbida ma si sa come certi allevatori ue tirino diritto. Non voglio assolutamente fare processi ma sulla dichiarazione mi fermo. E’ ora di finirla di contrabbandare nel territorio italiano merce che di italiano non ha niente. Che differenza c’è tra il contrabbando cinese o francese con il “parmesan” e questo italianuncolo macelee che fa intendere una cosa quanto ne dà un’altra? Nessuna. Il cinese ed il francese debbono pur vivere. Costui è ancora più ignobile. Purtroppo è italiano. Purtroppo per noi che ci sorbiamo i 5.500 veterinari della asl, tutti i controlli sempre più ossessivi, e mai nessuno, dico nessuno, che controlli i camion di provenienza straniera. Straniero si anche se ue. Costui dica che si chiama Duccio, che i suoi nonni e tutti i suoi parenti sono senesi, ma dica anche che quelle bistecche gli vengono già tagliate da Cordoba, o Siviglia, o Tarragona. Non avrei niente ma proprio niente da dire, ma che faccia capire che si tratti di chianina quando non è vero, questo mi fa imbestialire. Chiaramente al termine raccoglieva ordine per spedire la carne direttamente ad ogni possibile commensale. Con me non gli è andata bene, ma mi ha schiacciato l’occhio. Non è bello quando ti rendi conto che sei preso per i fondelli.
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