Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Gli inconvenienti sono ben conosciuti, fra i quali si trova in primo piano i residui nucleare. Tutti i processi di scambio energetico producono dei residui. Quelli d’origine nucleare contengono un paradosso: la loro quantità è certamente la minore fra i residui generati da tutte le altre attività industriali, ma sono quelle esaminate e descritte in misura nettamente maggiore. Il confronto dovrebbe tener conto delle 40 miliardi di tonnellate di emissioni annuali di CO2 con le 65.000 tonnellate di combustibili nucleare utilizzati ogni an no nel mondo. Come massa sono di molto inferiori per unità di kWh prodotto a quelli derivati dai combustibili fossili. Emettendo delle radiazioni, sono facilmente tracciabili e immagazzinati allo stato solido, contrariamente, ad esempio, al CO2 gassoso che ha anche lui una lunga durata di vita. Ben inteso, questi residui rappresentano davvero un rischio, ma tutto viene fatto attualmente per limitarlo. Ad esempio in Francia i residui nucleari a vita lunga, incorporati in una matrice praticamente inalterabile (il vetro), viene eseguito a Bure, presso la Meuse, nel centro di una formazione geologica stabile da più di 100 milioni di anni. E’ il progetto Cigéo che, difeso dall’Agenzia nazionale per la gestione dei residui (scorie) radioattivi (Andra), viene tuttavia molto criticata dalle organizzazioni ecologiste.
Il secondo rischio è, di natura militare. Da sempre, ma soprattutto attualmente, il rovescio della medaglia della densità energetica della fissione nucleare è il rischio della proliferazione, con la sua logica di segreto e centralizzazione del potere di decisione e di gestione, contrariamente alle ENR.
Infine, il maggior argomento degli oppositori all’energia nucleare riguarda l’evoluzione del costo di kWh, che era basso e che, per delle ragioni tecnologiche, ha tendenza a perdere la sua competitività. Ma questo è vero e sarà così?
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