Mi vengono a trovare nella riserva quasi piagnucolanti, sta finendo loro la fiducia. Sono curiosi per sapere come è cominciato.
ANAUTO: impedire di arrivare all’autoapprovvigionamento.
Erano i primi anni ’60 e la Peninsula, come sempre, volle mettere in fuori la pancia e dondolarsi sul balcone: credevamo di essere i più creativi ed eravamo solamente i cinesi di allora: flessibilità e velocità nelle produzioni, base salariale mantenuta nel quartile inferiore. I Paesi dell’Europa, santificamente e rigidamente divisa, si liberarono delle produzioni di elettronica (monza), del bianco (poli a varese, veneto nord, marche) del bianco in senso lato (cucine parma e bergamo). Mi ricordo, perché intruppato, quando Philips (> di 12.000 risorse) acquistò Ignis (Borghi non era più operativo e eravamo in pieno Gibbon). Fu in quel periodo che accettammo lo scambio, il boccone avvelenato: voi operai, noi agricoltori. Barattammo convinti la non produzione di derrate alimentari con i posti nelle fabbriche. Senza braccia il campo e la stalla non restano in piedi. Con le sole braccia prima o poi un impianto industriale ha vita breve. Così avvenne e sta avvenendo, l’eco dei crolli è ancora percettibile. Le radio, televisori, lavatrici, lavastoviglie, cucine et similia, vennero meglio prodotte in altri territori, mentre il ritornare al campo ed alla stalla non è immediato, e nel frattempo il know-how è stato dimenticato. Ma di cibo si vive. Come dicevo allora ad alta voce: la produzione di territorio è strategica, dà il senso dell’appartenenza. Ma nella Peninsula l’eccesso di mele nostrane veniva distrutto (con il coordinamento della struttura ministeriale dell’agricoltura) per mantenere alto il prezzo al consumatore (sic!), e non era pensabile di distribuirlo gratuitamente ai ragazzi nelle scuole come merenda ed ai pensionati, per farli sentire parte del territorio.
Ma non guardate troppo indietro. Il pericolo è in atto. E’ in pieno corso l’operazione termidor con la o aperta e larga, mi raccomando. E’ un esempio di autoclastia (distruggere per evitare che si possa arrivare, avendo tutto, all’autoapprovvigionamento) basata sull’uso intelligente delle panzer division della GD. Grandi centri, con tutti i permessi per il (nuovo) paese che si va a costruire e con tutte le agevolazioni dei comuni, province e regioni che ringraziano per l’iniziativa ed agevolano anche con contributi, con megaparcheggi, e dislocati in aree cluster (40 km di raggio con massiccia presenza di rivendite e grossisti dell’alimentare, che resta la luce di segnalazione e di attrazione), assunzione delle migliori risorse operative nei negozi stanziali (deportazione in 1° classe), subito dopo l’invito alle rivendite al minuto di trasferirsi nel perimetro della panzer division, e poi via alla festa. L’obiettivo è fare tabula rasa dei 1000 siti di attività di grossista all’ingrosso ed al minuto di prodotti alimentari (è questa categoria di prodotti nel mirino). Perché?
Per distruggere i terminali delle produzioni locali. Fatto 100 i vari negozi operanti prima dell’installazione delle panzer division, nello spazio di 10 anni ne restano soltanto 30, gli altri hanno chiuso più o meno fallendo. Dei 30 che sono rimasti 15 sono diventati dei bugigattoli con poca o nessuna scelta, sono mummificati, gli altri 15 hanno mantenuto la loro eccellenza (chi per la bontà delle carni, chi per i piatti preparati, chi per altro alto skill) ma sono tutti e 15 già stracotti e bolliti: incalzati da asl e equitalia e, come avrebbe detto mio padre, compagnia cantante, resistono avendo rinunciato ai dipendenti. Resta la vecchia madre, i due fratelli che non badando alle ore, lavorano e si rendono conto che nelle loro mani, alla fine dell’anno, gli restano davvero poche briciole, ma resistono diventando ogni anno più simili ai superstiti del lager nazisti.
E la panzer division?
Quando l’obiettivo è stato raggiunto …. si smobilita. I circhi AU e CA lo stanno già facendo e da tempo. Ognuno di loro lascia a casa le 200 risorse che, da specializzate che erano prima, hanno imparato solo la vita ed i metodi del grande centro (ma senza alcuna specializzazione), e se ne vanno. Dove? ma in un’altra area cluster, per operare su un’area di altri 40 km. E adesso zoomate sui 70 negozi che avevamo tralasciati poco sopra, che diventano? Si riducono gli spazi: 40 di questi diventono pizze da asporto e kebab, gli altri restano chiusi, obsoleti, immagine di desolazione: scheletri nel deserto a monito per coloro che transitano. Restano chiusi perché se qualche pazzo volesse rimetterli in sesto dovrebbe passare dalla linea Maginot (cavalli di frisia e reticolati) di asl, arpa, vigili del fuoco, repressioni frodi, ispettori vari e quant’altro, che ben si guardano dall’operare con lo stesso rigore dove si affetta kebab, o si mangia couscous, o nidi di rondine. Qui, cari signori, ammirate il lavorìo della 5° colonna delle panzer division: li dobbiamo ammirare perché fanno bene il loro sporco lavoro.
La GD è per la maggioranza estera (pardon della UE ma non nostrana). Nei loro territori sono il grande moloch che difende le produzioni del territorio. Sul territorio della colonia difende le vendite dei marchi nobili ed antichi ma passati di proprietà, ed è una proprietà amica e socia nell’operazione: (Motta, Alemagna, Invernizzi, Locatelli, Galbani, Cademartori, ed altri), le cui produzioni sono rigorosamente non effettuate sul territorio della Peninsula e rigorosamente senza alcuna quantità di materia prima prodotta nella Peninsula: intanto la famiglia vuole quella confezione e si è assuefatta a quel sapore di stracchino, anche se al vecchio canuto quel sapore proprio non va giù “Ma non sa assolutamente di stracchino.”. Ma il vecchio muore e la confezione di stracchino scopiazzato resta, sempre con il tricolore in bella vista: e lasciamogli quel po’ di orgoglio a ‘sti debosciati mandolinanti della peninsula, almeno la bandiera.
Per due lavatrici, un televisore, ed un’antina da cucina abbiamo svenduto come Esaù i nostri diritti di primogenitura e chi li ha comprati non si è limitato negli sforzi per ottenere, in maniera scientificamente sistematica, tabula rasa.
Finchè dura fa verdura. E nulla più.
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