Ho partecipato alla ricerca applicata per assicurare il mantenimento dei rapporti tra sei agenti chimici (ag), oligoelementi in particolare, che vengono utilizzati per l’integrazione delle diete di animali, diluiti in premiscele che entrano nell’alimento in ragione di 300-500 grammi per quintale di mangime. L’obiettivo era quello di mantenere i rapporti tra i sei ag, sia nella premiscela che nel mangime ed anche nella razionale quotidiana dell’animale (abbiamo preso come misura 100 grammi di alimento, distribuito in farina oppure, per determinati animali, in forma di zuppa o broda).
Il compito non è stato facile ma possiamo contare su di una tecnologia operativa che può essere utilizzata per altri tipi di ag, nutrizionali e/o terapeutici.
Normalmente il lavoro di ricerca applicata non viene apprezzato nell’immediatezza poiché gli operatori non vogliono applicare nessuno, ma proprio nessun cambiamento della propria routine. Convinti che il tempo resti fermo, che l’asticella della qualità sia graniticamente ferma a quanto si faceva quarant’anni fa: “quello che non prende oggi lo prenderà domani”.
Ma oggi c’è la dichiarazione in etichetta, la responsabilità, l’obbligo dell’informazione, l’esigenza del consumatore. E si parla di EXPO, e sono stracontento, anche del tema “il food”.
Ma poi mi trovo il tizio che mi guarda con l’occhio dell’animale carducciano:
“Ma guardi che se il suo mangime attuale per conigli le costa 37 €/kg, con l’utilizzo di quanto le propongo, e che le permette di mantenere quanto dichiarato, le costa 37,0785€/kg. Per i suini invece i 29€/kg del prezzo attuale, che non le permette di soddisfare la dichiarazione!!!, arriverebbe a 29,060€/kg”.
“i soldi son soldi, anche i centesimi. La dichiarazione non mi interessa, i controlli non ci sono. Buongiorno.”.
– buongiorno.
Ma i dinosauri sono veramente scomparsi?
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