baratto

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Del baratto normalmente si studia in economia come una pratica antica. Ebbi modo di praticarla facendo affari con De Giuli (o De Juliis). Parlava come oggi Zeman o Boskov. Era sempre positivo. Lo trovavi sempre. Da lui comperavo i sulfamidici per i quali aveva delle entrature particolari con i fornitori slavi.

Trattavo prima la quantità, poiché bisognava vedere, non era semplice, mica si poteva avere qualsiasi quantità, e dovevi parlare ed ascoltare. Alla fine da qualche centinaio di chili arrivavi alle 3-4 tonnellate dell’ordine. Poi c’era il prezzo, e quello dell’ultima volta non andava bene, e se era disceso lui aveva tanta di quella merce vecchia in casa, ed i cambi, e la tirava ancora in lungo. Ma parlare con lui al telefono era affascinante. Ti imbambolava il tono, la cadenza. Ma il bello arrivava durante la trattativa del prezzo per lui, il De Giuli, chiedeva “e lei che cosa mi dà” e non si riferiva ai soldi. E dovevi aver sottomano l’esistenza di magazzino e spulciare. Una volta era la Vitamina E olio, una volta la Vitamina A, una volta l’Ossitetraciclina o l’Eritromicina. E si rifaceva la trattativa per il baratto. Le fatture poi combaciavano e si compensava il pagamento.

Mi permisi di chiedergli la ragione di questo modo così insolito di commercializzare.

Si meravigliò che ce ne fossero altri.

Era il suo modo.

Non so dove si trovi oggi ma dovunque si trovi che sia in pace.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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