Al fine di uscire dagli schemi mentali e per la preparazione del racconto di previsione del 2015, che tradotto in cifre costituirà il budget finanziario, ho seguito un percorso di riletture. Henri Laborit in La nouvelle grille, mi ha confermato il concetto fondamentale legato all’informazione.
Il nostro organismo è l’esempio base: nessun centro di potere ma una molteplicità di cellule, ognuna con il comune bagaglio del DNA e con una funzione e ruolo, fecenti parte di un organismo. Molteplici sono gli organismi ed ognuno è complementare (ecco una parola davvero significante) con tutti gli altri, con una finalità comune: mantenere l’equilibrio per l’organismo. Il tutto attraverso la comunicazione di messaggi (di come o cosa è l’ambiente esterno e quali cambiamenti vengono toccati all’ambiente interno) circolanti che innescano la necessità di riportare all’equilibrio all’omeostasi.
Se inviamo un file da milano a perugia con delle indicazioni (informazioni) che raccogliamo cosa facciamo? Inviamo una massa (carta, inchiostro) ed utilizziamo l’energia (per il trasporto e ciò varia in funzione del mezzo che scegliamo). Inviamo solo questo: massa e energia? Inviamo anche l’informazione. Se invece di un file inviassimo dei pezzetti di carta (di tutta la carta che costituisce un foglio) e su ogni pezzetto mettessimo una lettera o gruppi di lettere, utilizzeremmo la stessa quantità di massa ed energia. Ma l’informazione potrebbe non essere intesa, non vi sarebbe il significato ed il significante.
La terna che ci accompagna è costituita da conoscere, applicare, innovare. Quando il cliente chiede una premiscela con delle vitamine e degli oligoelementi noi gliela proponiamo con la nostra tecnologia. Altri concorrenti fanno lo stesso. Le due premiscele contengono la stessa massa e la stessa energia per la produzione (magari con qualche piccola differenza) ma il significante non è lo stesso: noi abbiamo la pretesa di aver tenuto in considerazione alcuni parametri quali: le emissioni, l’assenza di microparticelle, i rapporti, il numero di particelle, per ciascun elemento chimico, atte a ritrovarsi in determinate quantità nella razione quotidiana dell’animale, l’indice di non adesione, la neutralità dell’idrolipofobia, ad esempio.
Ma al cliente non interessa! La frase non è esatta. Il cliente, forse, non percepisce il valore per ciascun parametro che è contenuto nella nostra premiscela. Abbiamo dato sufficiente importanza ad attirare la sua attenzione su questo? Forse si, ma abbiamo sbattuto difronte alla banalizzazione da parte dei concorrenti. Ciò non vuol dire che per questo noi dobbiamo modificare il “metodo” della nostra applicazione (la premiscela), che basata sulla conoscenza è stata preparata apportando una innovazione per facilitarne l’utilizzazione.
Se l’organismo va in deficit energetico l’amigdala e l’ippocampo inviano i messaggi che portano alla ricerca di preda (cibo) per supplire al deficit, nel frattempo il fegato libera glucosio dalle riserve di glicogeno sino al momento dell’assunzione di nuovo cibo. Il “metodo” dell’organismo è antichissimo ed è insito in ogni cellula anche oggi, anche adesso che veniamo da abbuffate natalizie.
Non dobbiamo fermarci ad applicare routinariamente la mescola di vitamine e di oligoelementi in un supporto inerte poiché la nostra conoscenza abbraccia anche tutto ciò che comporta l’utilizzazione della nostra applicazione e quindi dobbiamo continuare a migliorare l’informazione. Da qui la necessità della terza componente della triade: l’innovazione.
Essere complementari significa anche questo.
Leave a comment