manganese: non è il caso di riflettere?
2014-03-14
Minusio – Nel bollettino n. 40/2013, Fefac , commentando le decisioni dei Efsa relative al Cobalto, commenta: è plausibile che discussioni simili, relative alla esposizione negli allevamenti, potrebbero verificarsi nuovamente nel corso del processo di riautorizzazione degli additivi (es: manganese). Il commento è pertinente anche alla luce dei risultati della indagine di INRS – ND2213-196-04, una Inail francese, relativo alle misurazioni delle esposizioni in fabbriche di produzione di alimenti per animali e relative ai livelli di Cobalto e Manganese. Tutte le fabbriche, alla postazione di insacco, registravano la presenza dei minerali nelle emissioni, e per il 50% dei casi i livelli erano superiori alle soglie di sicurezza. Se le precauzioni sono state adottate nel caso del Cobalto (cancerogenicità di un sale), lo stesso atteggiamento dovrebbe essere tenuto per la revisione del Manganese (neurotossico).
Ma la differenza è la quantità: Produzione mondiale di Cobalto: 63.000 tonnellate; Manganese produzione mondiale: 22 milioni di tonnellate (indispensabile per la produzione dei acciaio. Produzione mondiale di sali utilizzati nel settore feed mondiale da esaminare per Cobalto carbonato: 15.000 tonnellate; Manganese ossido: 1.500.000 tonnellate. Consumo europeo per feed per Cobalto carbonato: 200 tonnellate; per Manganese ossido: 150.000 tonnellate:
Vi è quindi una grande differenza quantitativa nelle emissioni.Non è il caso di riflettere? Ma sono appropriate le quantità attualmente utilizzate nella alimentazione degli animali? Non si possono diminuire?
Leave a comment