Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Avevo 10 mesi, c’ero ma è come non ci fossi stato. Mio padre, oggi ha 95 anni, e mi racconta il suo 25 aprile del 1945 (lui che aveva fatto la campagna di russia). Una giornata di sole a Lodi Vecchio. C’era confusione e avevano mandato via un tizio, armato di mitra, in via libertà per la paura che succedessero degli incidenti. L’incidente ci fu sulla strada per andà a la madona. Gina Cifla era una bella ragazza, leggera. Aveva avuto uno storia con el fieul d’un fitavul. Che storia? la vureva pù, e l’an truada visin a san basan, morta. Perchè me lo dici? Perchè quella mattina, il 25 aprile, giravano dei giovanotti armati di mitra e cercavano i fasista. Gianna Cifla l’era cun paulotu bagat, visin a la drugheria e usteria de avanzini, el pudestà. Poi continua, in strada delle grida fasista, fasista, le lu che l’ha masà el murus de Giana. Mio padre era con Mario Mazzi vicino alla busa, davanti al palason. El giuinot, 25 ani, con el mitra l’a masà. Ma perchè non il podestà. L’era no en strada, ghera paulotu bagat e l’an masà. Il mitragliere tolse il portafoglio dalla giacca di Paulotu e lo fece vedere aperto. Prese le 150 lire e le portò al vicario prevosto, monsignor Capelletti. Non si fa così, non ci si ammazza senza un processo. Siete come animali. Le 150 lire le prese e dopo si seppe che le diede alla sorella, povera crista, di Paulotu Bagat, d’accordo anche gli altri due fratelli. Gianna Cifla raccontò a mio padre che pugno (mi era parente), diede due calci al cadavere di paulotu bagat. Te se propri vigliac, e te ghe pagavi minga gnanca l’afit. Storie di cui dobbiamo andare orgogliosi? Non posso dirlo. Certamente questa è roba minima. E sempre vi è dell’assurdo in un periodo di confusione. Raccontarlo con enfasi suona fanfaronesco. Meglio tacere e riflettere sul disagio di quei giovanotti che uscivano da una guerra lunga che lasciava divisioni e cambi di casacca. E io avevo dieci mesi.
Dai, papà, per ricordo un bicchiere di barbaresco ed un pezzo di grana. Porta anca el pan.
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