Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Minusio feb 2014
Stiamo parlando tranquillamente su di una panchina bordo lago maggiore. Faccio presente di non essere un esperto in materia anche se ho avuto delle esperienze di test di ricerca sugli animali. E’ difficile prendere una posizione preconcetta. E’ un aspetto molto delicato, etico, professionale. Sono contrario ad esperimenti inutili sotto qualsiasi profilo, incluso beninteso quello di utilizzare degli esseri animali, o viventi, senza una necessità ben definita. Ma non rinuncerei assolutamente al continuo aggiornamento di questo know-how perché non posso escludere che si abbia il dovere e la necessità di utilizzarlo. Anni fa conobbi il Prof. Randolph Reimschneider, ed ebbi modo di visitare il suo laboratorio di ricerca a Berlino, specializzato in rane. Avevamo messo a punto una tecnologia produttiva relativa a delle cellule di lievito che inattivavamo perché destinate ad essere utilizzate nell’alimentazione di animali, ed anche degli uomini, al fine di migliorare l’utilizzazione degli alimenti agli animali stessi (diminuire lo spreco). Avevamo escluso l’utilizzo di cellule di lievito vivo poiché queste consumano per vivere aminoacidi e zuccheri (quindi le avrebbero sottratte dall’alimento all’animale target) per produrre alcool e anidride carbonica (due composti indesiderati e non richiesti nello sviluppo dell’animale da reddito). Chiedemmo il parere anche al Prof. Randolph, maestro del dr. Ernst Grabitz, che con me lavorava al progetto. Il laboratorio di berlino si era specializzato sui girini. Lo visitai perché i risultati erano sorprendenti ed il prof. Randolph voleva delle precisazioni. Il perché lui utilizzasse le rane lo spiegò in una conferenza pubblica che è stata pubblicata e quindi rintracciabile in internet. Ci tenne a farmi conoscere i lavori effettuati anni addietro per evidenziare gli effetti indesiderati, sull’uomo, dell’impiego del Talidomide somministrato alle madri. Gli effetti indesiderati erano malformazioni, di vario tipo, ai feti. Mi spiegò che proprio i test, anche suoi, sulle rane avevano messo in evidenza la possibilità di malformazioni. Ma furono necessari test su altre specie animali per individuare il buon numero di meccanismi che mettevano in moto le differenti malformazioni. Il Talidomide era stato messo in commercio senza una opportuna esperienza su varie specie animali, poiché ogni specie serve per determinati particolari. Non sono un esperto ma gli esperimenti vengono effettuati anche sugli esseri umani (Jenner ne è un esempio). Quello che so è che saper leggere i risultati dei test è un lavoro di alto profilo professionale, è un know-how che non si deve perdere, che servono lustri per impararlo e generazioni per migliorarlo. Quello che so è che talvolta vengono effettuati test inutili o quanto meno evitabili. Ma questo è un altro discorso.
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