~~Il Regolamento in esecuzione (UE) n. 131/2014 della Commissione dell’11 feb 2014, pubblicato in Gazzetta Ufficiale della UE VL.41/3 il 12 /2/2014 (consultabile in internet), ha stabilito che il minerale Cobalto può essere somministrato esclusivamente a ruminanti con rumine funzionante, a lagoformi (lepri, conigli), roditori, rettili erbivori e mammiferi da zoo. Ha stabilito che gli additivi a base di sali di cobalto possano essere utilizzati, nelle premiscele, per la preparazione di mangimi non sfarinati (pellets, blocchi, boli), e che i mangime composti dovranno comunque avere delle indicazioni nell’istruzione per l’uso: “devono essere adottate misure protettive per evitare l’esposizione al cobalto per inalazione o per via cutanea.”. Solamente per l’additivo 3b304 carbonato di cobalto in granuli con una formula definita non sono richieste indicazioni, poiché la formula definita previene il rischio, ne limitazioni per i mangimi in farina.
La formulazione 3b304 la conosco avendoci lavorato nella concezione, nella ricerca, nella preparazione brevettuale (25 anni fa), e nell’aggiornamento del know-how, che non termina mai. Mi si chiede perché non sono contento e ne parliamo sempre sulla panchina sul bordo del lago maggiore.
Il mangime NON doveva essere toccato. Un mangime per animali è un alimento come i cibi per la nostra tavola e per i nostri figli. Non vi è alcuna differenza. I guanti possono essere richiesti se il cibo o il contenitore del cibo hanno o possono avere una temperatura alta, ma mai per il pericolo della contaminazione cutanea del cibo, ma del cibo in quanto caldo: della scottatura. Dell’inalazione poi, proprio non riesco a trovare una immagine appropriata.
Proprio non mi va. Ma la decisione del regolamento è sacrosanta. Ci siamo, e mi ci metto dentro anch’io, comportati male. Perché abbiamo aperto una porta e quando questo accade è inevitabile che possa iniziare un nuovo viaggio, siamo alla legge di Murphy: “Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo.”. Non si tratta del cobalto, ma del mangime. Il cobalto è uno degli additivi (agenti chimici) giornalmente utilizzati per l’integrazione dell’alimento, ed è uno di quelli utilizzati in quantità minime, 200 ppm (parti per milione); altri agenti chimici vengono usati in quantità molto maggiori e tutti sono indispensabili per il benessere dell’animale e per ottenere delle performances sostenibili. Questa è una particolarità dell’alimento, in particolare per l’alimento degli animali da reddito. Specialisti della materia hanno affermato che “nessuno conosce le possibili implicazioni o rischi legati all’esposizione contemporanea di più agenti chimici”. E’ il nostro caso. Da qui tanto tempo dedicato alla necessità che l’intera premiscela, magari in vari pezzi, debba avere le stesse caratteristiche oggi convalidate per il cobalto. I vari pezzi possono essere: le vitamine liposolubili (3), le vitamine idrosolubili (12), i micro minerali (7), gli aminoacidi (4), gli enzimi (4), le sostanze terapeutiche (5). Tutto e tutti dobbiamo fare barriera affinchè il mangime e chi lo somministra non debba indossare guanti e mascherine.
Il mangime non merita dei professionisti miopi.
Minusio: feb 2014
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